martedì 28 settembre 2010

Donna...


Woman
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John Lennon

Woman I can hardly express
My mixed emotions at my thoughtlessness
After all I'm forever in your debt
And woman I will try to express
My inner feelings and thankfulness
For showing me the meaning of success

Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo
Ooh, well, well
Doo, doo, doo, doo, doo



Woman I know you understand
The little child inside of the man
Please remember my life is in your hands
And woman hold me close to your heart
However distant don't keep us apart
After all it is written in the stars

Woman please let me explain
I never meant to cause you sorrow or pain
So let me tell you again and again and again

I love you, yeah, yeah
Now and forever
I love you, yeah, yeah
Now and forever
I love you, yeah, yeah
Now and forever

Donna

Donna faccio fatica ad esprimere
le mie diverse emozioni nella mia sconsideratezza
dopo tutto ti sarò sempre debitore
donna voglio provare ad esprimere
i miei sentimenti interiori e la mia riconoscenza
per avermi mostrato il significato del successo
oooh bene, bene
oooh bene, bene



Donna so che capisci
il piccolo bambino dentro all'uomo
ti prego ricorda la mia vita é nelle tue mani
Donna tienimi stretto nel tuo cuore
in qualche modo, la distanza non ci terrà lontani
dopo tutto é scritto nelle stelle
ooh bene, bene
ooh bene, bene



Donna ti prego lasciami spiegare
non ho mai voluto farti del male o farti soffrire
lascia che ti dica ancora e ancora
ti amo (yeah, yeah) ora e per sempre
ti amo (yeah, yeah) ora e per sempre
ti amo (yeah, yeah) ora e per sempre
Ti amo (yeah, yeah)

giovedì 10 giugno 2010

CYRANO - Francesco Guccini

GucciniFrancesco CYRANO

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano
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mercoledì 9 giugno 2010

Inno della guerra di secessione americana


La guerra di secessione americana (1861-65), come tutte le guerre civili, fu combattuta con particolare asprezza tra le due parti, gli Stati dell’Unione (i Nordisti) e gli Stati della Confederazione (i Sudisti).
La vittoria dei Nordisti portò all’abolizione della schiavitù e accellerò lo sviluppo industriale della nazione.
Come in tutte le guerre, i canti e le marce militari ebbero una parte significativa, entrarono nella memoria di un popolo e, attraverso i mass media e i films (chi non ricorda Il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick?), nella cultura musicale in genere.
I Sudisti trovarono in Dixie il loro inno. I Nordisti marciarono al canto di John Brown.
Ma la canzone che più di ogni altra è il simbolo di questa guerra è When Johnny Comes Marching Home, o semplicemente Hurrah!
Venne pubblicata da Patrick Sarsfield Gilmore nel 1863 e dedicata all’Esercito e alla Marina dell’Unione.
Un canto nordista, dunque, ma che auspicava la fine della guerra e il felice ritorno a casa del soldato Johnny.
La musica e perfino le parole si ispirano ad un precedente canto popolare irlandese (Johnny We Hardly Knew Ye), che però ha un significato più nettamente antimilitarista.


When Johnny comes marching home again,
Hurrah! Hurrah!
We'll give him a hearty welcome then
Hurrah! Hurrah!
The men will cheer and the boys will shout
The ladies they will all turn out
And we'll all feel gay,
When Johnny comes marching home.
The old church bell will peal with joy
Hurrah! Hurrah!
To welcome home our darling boy
Hurrah! Hurrah!
The village lads and lassies say
With roses they will strew the way,
And we'll all feel gay
When Johnny comes marching home.
Get ready for the Jubilee,
Hurrah! Hurrah!
We'll give the hero three times three,
Hurrah! Hurrah!
The laurel wreath is ready now
To place upon his loyal brow
And we'll all feel gay
When Johnny comes marching home.
Let love and friendship on that day,
Hurrah, hurrah!
Their choicest pleasures then display,
Hurrah, hurrah!
And let each one perform some part,
To fill with joy the warrior's heart,
And we'll all feel gay
When Johnny comes marching home.
When Johnny...


Quando Johnny ritornerà marciando a casa,
Urrà! Urrà!
Gli daremo di cuore un benvenuto
Urrà! Urrà!
Gli uomini saluteranno e i ragazzi strilleranno
Tutte le donne usciranno fuori,
E tutti ci sentiremo felici
quando Johnny tornerà marciando a casa.
La vecchia campana della chiesa risuonerà di gioia
Urrà! Urrà!
Per accogliere il nostro caro ragazzo,
Urrà! Urrà!
Diranno ragazzi e ragazze del villaggio
Copriranno di rose la strada,
E tutti ci sentiremo felici
quando Johnny tornerà marciando a casa.
Preparatevi al festeggiamento,
Urrà! Urrà!
Che faremo al nostro eroe tre volte tre,
Urrà! Urrà!
La corona d'alloro è pronta adesso
Per ornare la sua fronte leale,
E tutti ci sentiremo felici
quando Johnny tornerà marciando a casa.
Pace ed amicizia quel giorno,
Urrà! Urrà!
Mostrino dunque i loro eletti piaceri,
Urrà! Urrà!
E ciascuno faccia la sua parte,
Per riempire di gioia il cuore del guerriero,
E tutti ci sentiremo felici
quando Johnny tornerà marciando a casa.

Il disco di culto che conquista il Web custodito nel pc del ragazzino suicida



C'è un album che sta facendo il giro dei blog di mezzo mondo, un successo che non avrà mai un seguito. Da giugno è arrivato anche in Italia, distribuito da una piccola etichetta indipendente. E’ nato sul web, crescendo fra link, forum, chat ed eroi virtuali. Si chiama "A society in which no tear in shed is inconceivably mediocre". Dura quaranta minuti, eppure dentro c'è tutta una vita. Quella brevissima di Vinicius Gageiro Marques, il ragazzino brasiliano che nel luglio del 2006 ha deciso di uccidersi in diretta. Ha disseminato la casa di bigliettini, si è collegato ad un forum, ha barricato la porta del bagno, riempito la stanza di monossido di carbonio. Gli amici conosciuti in Rete hanno seguito la sua fine passo per passo. Avrebbe compiuto diciassette anni un mese dopo.
Prima, aveva lasciato una lettera ai genitori. Spiegava che non avevano colpe, chiedeva che rispettassero il suo gesto. Indicava l'indirizzo del suo blog, e raccomandava che la sua musica rimanesse lì, dentro l'hard disk. «Era serio, forse troppo serio» ricorda la madre Ana Maria, psicanalista e professoressa universitaria. «L'ho capito subito: la sua sensibilità era anche la sua debolezza».
Quando Luiz, il padre, segretario alla Cultura di Rio Grande, ha acceso il computer insieme all'investigatore della polizia che era piombato in casa dopo la telefonata, ha trovato un file pieno di mp3. Il testamento del figlio. Luiz ha scoperto che Vinicius, sul web, si faceva chiamare Yonlu, e non aveva mai spiegato il perchè, nemmeno ai fan che l'hanno seguito fino alla morte. «Suppongo che fosse un modo per tenere separata la musica dalla vita vera» ragiona Sam Miller, che aveva conosciuto Vinicius su un forum dedicato ai Radiohead. Online Yonlu aveva creato una ragnatela di rapporti, quelli che fuori non aveva mai avuto. In coppia con il compositore inglese Sabrepulse aveva realizzato collage e partecipato a concorsi fotografici in Tailandia e Giappone, scritto recensioni sul suo idolo Joao Gilberto, il cantautore brasiliano a cui diceva di ispirarsi, insieme all'altro genio ragazzino, Nick Drake, che per togliersi la vita aveva aspettato di compiere venticinque anni. Sul blog Vinicius scriveva in portoghese, inglese e francese. Raccontava la sua passione per i libri di Kafka, scoperto alla scuola media. E postava le canzoni registrate in cameretta. «Forza, qualcuno dica qualcosa di bello sui miei pezzi prima che mi uccida» aveva scritto. Sui forum gli mp3 di Yonlu hanno continuato a girare finchè sono arrivati sulla scrivania di David Byrne, guru della musica elettronica, ex leader dei Talking Heads e compagno di sperimentazioni di Brian Eno, che ha messo insieme i frammenti di musica e ne ha fatto un album, pubblicato dall'etichetta discografica Luaka Bop.
L'unico modo per vedere un concerto di Yonlu è affidarsi a YouTube. Sul sito di condivisione video c'è la sua sola performance, cliccatissima. Suona la chitarra classica, la faccia nascosta dal ciuffo. Accende la webcam, la punta su di sé, parte con il primo accordo. Dopo due minuti e quattro secondi la mano spegne la videocamera. Poi scrive: «Credo che il ritmo e l'armonia, se ascoltati nel momento giusto, possano rende felici anche i momenti più bui».

venerdì 4 giugno 2010

la vita non è uno scherzo

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Nazim Hikmet

lo sconosciuto del "GPS"



Il Gps, questo sconosciuto. Della serie: “e’ utile sapere”. Ormai e’ una funzione che ha la maggior parte degli smartphone. E’ diventato una presenza costante della nostra vita, ma ne sappiamo ben poco. Ecco, quindi, qualche notizia e qualche curiosita’ sul Global Positioning System. I primi studi sui sistemi di navigazione satellitari risalgono al 1960 e furono compiuti per conto della marina militare statunitense. Oggi, in cielo sopra di noi volano 24 satelliti attivi (anche se il numero di quelli in orbita e’ ormai arrivato a 30, di cui un paio fungono da “pezzi di ricambio”). Sulla testa di ognuno di noi, ve ne sono 6. Ogni satellite fa un giro della terra ogni 12 ore viaggiando con una velocita’ di 11mila chilometri all’ora e ad un’altezza di 20mila chilometri. La prima costellazione di 24 satelliti e’ stata completata nel 1994 (il primo di questi e’ in orbita dal 1989). Per definire una posizione, un ricevitore Gps combina i segnali di almeno 4 satelliti, anche se in alcuni casi, 3 sono sufficienti. Il Gps e’ stato aperto all’uso civile dopo la tragedia del 1983, quando un aereo coreano entro’ per sbaglio nei cieli sovietici e per questo fu abbattuto provocando 269 morti. Fino al 2000, i civili hanno utilizzato il Gps con il “Selective Availability”, errore casuale inserito per motivi di sicurezza dal governo Usa. Il GPS e’ in costante aggiornamento e nuovi satelliti stanno per essere lanciati in orbita. Oltre al Gps esistono anche altri sistemi di navigazione satellitare. L’Unione europea sta lavorando su un sistema denominato Galileo. La Russia ha Glonass (in partnership con l’India). E la Cina ha piani per un sistema chiamato Compass.

immagini censurate agli albori del cinema

Le scene censurate degli anni ‘20 e ‘30 sono state ritrovate in un vecchio cinema in Pennsylvania

La scoperta è stata incredibile. In un vecchio cinema della Pennsylvania – simile al “Cinema Paradiso” del film di Tornatore – un cinefilo ha ritrovato dei brandelli di pellicola. Su quegli scampoli di film c’erano le scene tagliate – letteralmente – dai film degli ani ‘20 e ‘30 del ‘900: quando cioè il cinema aveva pochi anni di vita, e il senso comune considerava “oseé” scene che oggi farebbero sorridere.


Quelle immagini sono però talmente affascinanti che ne è stato ricavato un piccolo filmato, proiettato per la prima volta alla 72 ore di Film Festival a Frederick, nel Maryland. Ma il grande successo l’ha avuto ora, diventando un fenomeno su Internet.

Il video sceglie inoltre di aprire con un preciso monito che è riportato integralmente nel video: “nel passato, autori ed esercenti erano costretti a rimuovere le seguenti scene cosiddette scandalose per non rischiare l’arresto. Anche le nostre forme attuali di censura e gli standard morali appariranno così ridicoli ai pubblici del futuro? Non lasciate che gli altri decidano come voi o la vostra arte vi dobbiate presentare. Rischiate di più di quanto gli altri non pensino sia sicuro”.

mercoledì 2 giugno 2010

La Cappella Sistina visita virtuale

Viaggio virtuale all’interno della Cappella Sistina. Basta cliccare sul link in basso o sulla foto. Provate!

clicca qui per il viaggio virtuale nella cappella sistina

Le donne non devono…….

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Le donne non devono profumarsi.
Le donne non devono indossare abiti ornati.
Le donne non devono indossare abiti di stoffa sottile.
Le donne non devono indossare abiti attillati.
Le donne devono coprire interamente il loro corpo.
Gli abiti delle donne non devono assomigliare a quelli degli uomini.
Gli abiti delle donne non devono assomigliare a quelli delle donne non musulmane.
Gli ornamenti dei loro piedi non devono produrre alcun suono.
Le donne non devono indossare abiti fruscianti.
Le donne non devono camminare al centro della strada.
Le donne non devono uscire di casa senza il permesso del marito.
Le donne non devono parlare con estranei. Se hanno necessità di farlo, devono farlo a bassa voce e senza ridere.
Le donne non devono guardare gli estranei.
Le donne non devono avere a che fare con gli estranei.

(Estratto dalla normativa emanata dal governo afgano nel 1992).

Peppino Impastato 32 anni dopo

Appartiene al tuo sorriso
l’ansia dell’uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d’attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore.
Peppino Impastato



Peppino Impastato è morto a 30 anni. Lo hanno fatto espoldere sui binari della tratta Palermo-Trapani dopo averlo legato. Dopo la morte, ha subito anni di calunnie. Lo hanno attaccato perchè era un militante della Sinistra. Come si conviene, in questo stato di merda, coloro che lottano per la libertà e per la verità, vengono trattati come pezze da piedi.
L’omicidio di Peppino è tutt’ora avvolto nell’ombra. Don Tano - Gaetano Badalamenti, condannato come mandante del suo assassinio solo nel 2002 all’ergastolo, sembra non essere l’unico colpevole. Sembra che, forse, dietro ci possa essere la mano di qualche altra forza. Altre entità “superiori”. Forse addirittura la mano dello stato che per troppo tempo non ha voluto rendere omaggio a questa persona. Attilio Bolzoni, in una breve videointervista a Repubblica, spiega che, nella strage di Impastato, sono ritrovabili gli stessi elementi presenti nella trattativa tra Stato e Mafia culminata con le stragi ‘92 e ‘93 e tutt’ora in corso.

Peppino Impastato, nato e vissuto a Cinisi, giornalista, politico, attivista e conduttore radiofonico, divenne celebre per la sua trasmissione, su Radio Aut, “Onda Pazza”, all’interno della quale raccontava, screditava e derideva la forza mafiosa che, proprio in quel priodo, era più radicata nel suo paesino, nel quale risiedeva, a cento passi da casa Impastato, il boss Badalamenti o, come lui lo chiamava, Tano Seduto.

L’omicidio era addirittura stato considerato come un fallito attentato del giornalista stesso. Solo nell’84, grazie Rocco Chinnici e Antonio Caponnetto, viene firmata una sentenza di delitto mafioso a carico di ingoti.

Ciò che però rende ancora più forte la voglia di memoria di questo personaggio, è il fatto che fu lui stesso un erede mafioso. Nacque ciò in una famiglia mafiosa: padre, zio ed il cognato, il capomafia Cesare Manzella. Ma già da ragazzo Peppino si ribella e viene cacciato del padre perchè contro il metodo mafioso. Ed è forse in quel momento che la vita di Impastato si concentra tutta sulla lotta alla mafia. La voglia di ribellarsi ad una morsa sempre più stretta di criminalità organizzata.

Questi sono i nostri eroi. Come lui ce ne sono stati e, tanti, ce ne saranno tanti. Bisogna ricordarli per quello che hanno fatto e per cosa gli è stato fatto. Non si può ricordare sempre le solite persone che, per di più, non meritano neanche un pensiero, ma solo la più totale dell’indifferenza.

martedì 1 giugno 2010

Like a Rolling Stone..rieletta la canzone più bella di sempre

Fra pochi anni compirà mezzo secolo, ma continua a emozionare come se fosse stata appena pubblicata. Like a Rolling Stone, la celebre canzone di Bob Dylan presente nell'album Highway 61 Revisited del 1965, è stata rieletta la canzone più bella di sempre dal magazine americano "Rolling Stone", la Bibbia della musica leggera. La nuova classifica delle 500 canzoni più importanti della storia della musica è stata stilata da 200 esperti musicali e comparirà in uno dei prossimi numeri della popolare rivista americana. Come racconta il sitoweb di Le Figaro non è la prima volta che Rolling Stone stila una classifica del genere: già nel 2003 gli esperti della rivista avevano pubblicato la lista dei 500 brani più belli e adesso non hanno fatto altro che aggiornarla. Tuttavia, come sette anni fa, ai primi posti della lista si confermano per lo più canzoni degli anni sessanta e settanta.

Like a Rolling Stone, sul cui significato enigmatico sono stati versati fiumi d'inchiostro, non solo ha segnato un'epoca, ma ha dato una svolta decisiva alla carriera del menestrello americano. Oltre a coniugare perfettamente sonorità rock e folk, Dylan con questa canzone abbandonò per sempre quell'immagine di profeta che si era costruito negli anni passati e divenne uno dei simboli della rabbia e della protesta del tempo. Secondo gli esperti il brano continua a meritare il primato perché "nessun’altra canzone ha mai sfidato e trasformato i codici commerciali e le convenzioni artistiche della sua epoca così profondamente. Al secondo posto si piazza Satisfaction dei Rolling Stones, scritta nel 1965 da Mick Jagger e Keith Richards e pubblicato nello stesso anno come singolo. Il brano, che resta uno dei punti più alti toccati dalla band britannica, fu inizialmente trasmesso in Europa solo da emittenti pirata perché nel testo c’erano espliciti riferimenti al sesso. Al terzo posto troviamo l'intramontabile Imagine di John Lennon. Pubblicata nell'omonimo album del 1971, nel corso degli anni la canzone è diventata simbolo di pace e fratellanza.

Seguono altre famosissime liriche. Al quarto posto What's going on di Marvin Gaye, presente nell'omonimo album pubblicato dall'artista di colore nel 1971. Reinterpretata da tantissimi altri artisti negli anni successivi, questa canzone combina differenti generi musicali come il jazz, il soul e il classico. Al quinto posto Respect di Aretha Franklin: questo pezzo, inciso originariamente nel 1965 da Otis Redding, divenne famoso nel 1967 quando la cantante americana ne propose una nuova versione. Il brano divenne il simbolo dei movimenti femministi e della lotta contro l'apartheid in Sudafrica. Seguono Good Vibrations dei Beach Boys, Johnny B. Goode di Chuck Berry, Hey Jude dei Beatles e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Gli esperti del magazine confermano che gli anni '60 sono stati il decennio d'oro della musica leggera: ben 195 canzoni presenti nella top 500 appartengono a quell'epoca. L'annus mirabilis, invece, è il 1965 (non a caso le prime due canzoni in classifica furono pubblicate proprio in quell'annata). Infine i più presenti nella top 500 sono i Beatles e i Rolling Stones. I primi hanno ben 23 brani nella classifica generale, i secondi quattordici. Seguono Bob Dylan con tredici pezzi ed Elvis Presley con undici.




Una volta ti sei vestita in modo molto carino
il tuo fondo schiena è stata una parte molto apprezzata nei suoi tempi migliori, non è vero?
le persone ti hanno chiamata, dicendo "Attenzione bambola, stai per arrivare al tramonto"
Tu credevi che si prendessero gioco di te
ci ridevi su
ognuno che si lasciava andare
ora non parli a voce così alta
ora non sembri così orgogliosa
di dover scroccare il tuo prossimo pasto

Come ci si sente
come ci si sente
a non avere una casa
come un completo sconosciuto
come un vagabondo ('pietra rotolante')?

tu hai frequentato tutte le scuole più raffinate, Signorina Solitaria
Ma sai che l'hai fatto solo per sentirti elettrizzata
e nessuno ti ha mai insegnato come vivere in strada
ed ora scopri che devi abituarti alla situazione
hai detto che non sei mai scesa a compromessi
con il misterioso vagabondo, ma ora comprendi
che non ti sta concedendo alcun alibi
mentre tu guardi nel vuoto dei suoi occhi
e gli chiedi 'vuoi fare un affare'?

Come ci si sente
come ci si sente
a starsene per conto proprio
con nessuna fissa dimora
come un completo sconosciuto
come un vagabondo ('pietra rotolante')?

non ti sei mai guardata intorno per vedere le espressioni accigliate sulle facce dei giocolieri e dei clown
quando ritornavano alla realtà e ti facevano gli scherzi
non hai mai capito che non era una cosa positiva
non hai mai lasciato che altre persone si prendessero i calci destinati a te
eri abituata ad andare a spasso sul cavallo cromato con il tuo diplomatico
che portava sulla sua spalla un gatto siamese
non è difficile scoprire
che lui non è dove ha detto che sarebbe stato
dopo che ha ottenuto da te tutto ciò che poteva rubarti

Come ci si sente
come ci si sente
a starsene per conto proprio
con nessuna fissa dimora
come un completo sconosciuto
come un vagabondo ('pietra rotolante')?

La principessa sul trono e tutte le persone carine
stanno bevendo, pensando che è merito loro
se ci si scambia cose preziose e doni
ma è meglio che tu sollevi il tuo anello di diamanti, e che lo mostri come garanzia
eri abituata ad essere così divertita
al Napoleon indossavi abiti logori ed il linguaggio che lui ha usato...
va da lui ora, ti chiama, non puoi rifiutarti
quando tu non hai nulla, non hai nulla da perdere
sei invisibile ora, non hai più segreti da nascondere

Come ci si sente
come ci si sente
a starsene per conto proprio
con nessuna fissa dimora
come un completo sconosciuto
come un vagabondo ('pietra rotolante')?

Clint Eastwood, 80 anni



Mito del cinema western e uno dei più prolifici registi americani di fine secolo, Clint Eastwood nasce a San Francisco il 31 maggio 1930. Nel 1954, a 24 anni, gli si presentano due occasioni: studiare scienze commerciali o dedicarsi alla recitazione. Grazie a David Janssen e Martin Miller, due amici attori, sostiene, senza esserne troppo convinto, un provino per la Universal. La casa di produzione lo mette sotto contratto per 75 dollari a settimana per 10 mesi. La carriera comunque non ha un avvio facile, compare infatti in una serie di B-Movies, dove non viene nemmeno accreditato. Il successo arriva con il telefilm di ambientazione western "Rawhide", per il quale fra l'altro viene scelto in modo casuale: si era infatti recato a trovare un amico negli studi della CBS, e uno dei dirigenti della società, vedendolo, lo ritenne perfetto per il ruolo.
Nella metà degli anni '60 ha inizio il sodalizio con Sergio Leone, maestro del cinema western italiano. Sodalizio che durerà per anni e che frutterà a entrambi la fama internazionale. "Per un pugno di dollari", "Per qualche dollaro in più" e "Il buono, il brutto e il cattivo" ebbero infatti un successo insperato, grazie soprattutto allo stile del regista nel descrivere il mondo di frontiera, ma anche al protagonista stesso, nel ruolo del cowboy freddo e spietato, parte che sembrava essergli stata cucita addosso.
Una curiosità: pare che il celebre poncho che Eastwood indossa nella trilogia di Leone non sia mai stato lavato per scaramanzia fino alla fine della lavorazione del terzo film.
Alla fine degli anni '60 fonda negli USA una sua casa di produzione, la Malpaso Company, abbandona il personaggio del pistolero solitario per vestire quelli del poliziotto dai modi spicci e in rotta coi superiori, l'ispettore Callaghan, chiamato anche "Harry la Carogna" (Dirty Harry in lingua originale). La serie di Callaghan si comporrà di 5 film, non tutti all'altezza del primo, "Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo" (1971) diretto da Don Siegel, dove l'interpretazione che Clint Eastwood ci offre del personaggio è magnifica. Il film ebbe anche disavventure censorie, perché accusato di esaltare il "fascismo quotidiano" di chi si fa giustizia da solo (dopo aver portato a termine la missione nonostante gli ostacoli burocratici e l'ostracismo dei superiori, Harry getta il distintivo della polizia).
Con lo stesso regista Eastwood stabilirà uno stretto rapporto di amicizia e stima reciproca. Lo stesso Siegel infatti lo dirigerà in "Fuga da Alcatraz" (1978), divenuto vero e proprio classico del cinema carcerario.
Negli anni '70 inizia a lavorare anche dietro la macchina da presa, scelta che gli varrà la vera consacrazione nell'olimpo del cinema. La sua prima regia risale al 1971, con "Brivido nella notte", ne suguiranno altre, non tutte importanti.
Negli anni '80 si dedica anche alla carriera politica, diventando sindaco di Carmel by the Sea, località dove lui stesso vive. Nel 1988 dirige "Bird", storia del jazzista nero Charlie Parker, film acclamato dalla critica ma osteggiato proprio dai neri (fra cui Spike Lee), che lo hanno accusato di essersi impadronito di una cultura non sua.
Negli anni '90 centra un successo dopo l'altro: nel 1992 dirige "Gli spietati" (con Gene Hackman e Morgan Freeman), western crepuscolare e lontano dai miti stereotipati dei film sull'Ovest americano. Vince anche (finalmente) l'ambita statuetta per il Miglior film, dopo essere anche stato nominato per quella di Miglior attore.
Nel 1993 dirige un magnifico Kevin Costner in "Un mondo perfetto", struggente storia di un uomo che, dopo essere evaso e aver rapito un bambino, si lancia in una fuga tanto frenetica quanto vana. Con questo film Clint Eastwood si erge come uno dei registi più sensibili ed etici nel panorama americano.
Continua a dirigere grandi film, come "I ponti di Madison County" (1995, con Maryl Streep), "Potere assoluto" (1996, con Gene Hackman), "Mezzanotte nel giardino del bene e del male" (1997, con Jude Law e Kevin Spacey), "Fino a prova contraria" (1999, con James Woods), "Space Cowboys" (2000, con Tommy Lee Jones e Donald Sutherland) e "Debito di sangue" (2002). Nel 2003 arriva un nuovo capolavoro, "Mystic River" (con Sean Penn e Kevin Bacon), tragica storia di amicizia di tre uomini, rovinata dalla morte violenta della figlia di uno di loro.
Padre di cinque figli, nel 1996 sposa in seconde nozze la conduttrice tv Dina Ruiz. Tra il primo e il secondo matrimonio, per undici anni, vive con una sua collega, l'attrice Sondra Locke.
Clint Eastwood si è dunque affermato come regista di grande valore, pronto ad affrontare temi sempre difficili, e sempre con un rigore e un'intelligenza unica, che lo rendono amatissimo sia in patria che in Europa, dove fra l'altro i suoi film hanno sempre un riconoscimento particolare alla manifestazione cinematografica di Venezia, dove nel 2000 gli è stato conferito il Leone alla Carriera.
Dopo cinquant'anni di carriera e sessanta pellicole, l'attore e regista è approdato ad una maturità artistica che giustifica appieno il suo status di icona di Hollywood.
Con il suo lavoro "Million Dollar Baby", Clint Eastwood ha strappato a "The Aviator" di Martin Scorsese lo scettro di migliore regista e quello di miglior film agli Oscar 2005.
Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo "Flags of our Fathers" (2006), "Lettere da Iwo Jima" (2007), "Gran Torino" (2008).
Nel 2009 (nel sondaggio annuale di Harris Poll) è stato votato come l'attore preferito dell'anno, scalzando Denzel Washington dalla vetta della classifica.
Nel 2010 esce nelle sale "Invictus", ispirato alla vita di Nelson Mandela (con Morgan Freeman nel ruolo di Mandela e Matt Damon nel ruolo di Francois Pienaar, capitano della nazionale di rugby sudafricana) e tratto dal romanzo "Playing The Enemy: Nelson Mandela and the Game That Changed a Nation" (di John Carlin).
Filmografia Essenziale:
· 1964 - Per un Pugno di Dollari
· 1965 - Per Qualche Dollar in Più
· 1966 - Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo
· 1968 - Impiccalo più in alto
· 1971 - Brivido nella Notte (regista)
· 1971 - Ispettore Callaghan - Il caso Scorpio è tuo
· 1973 - Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan
· 1974 - Una Calibro 20 per lo Specialista
· 1976 - Cielo di Piombo, Ispettore Callaghan
· 1978 - Fuga da Alcatraz
· 1983 - Coraggio...Fatti Ammazzare
· 1986 - Gunny
· 1988 - Bird (regista)
· 1992 - Gli Spietati (anche regista) - Oscar alla Regia
· 1993 - Un Mondo Perfetto (anche regista)
· 1995 - I Ponti di Madison County (anche regista)
· 1996 - Potere Assoluto (anche regista)
· 1999 - Fino a prova contraria (anche regista)
· 2000 - Space Cowboys (anche regista)
· 2002 - Debito di Sangue (anche regista)
· 2003 - Mystic River (regista)
· 2004 - Million Dollar Baby (regista)
· 2006 - Flags of Our Fathers (regista)
· 2007 - Lettere da Iwo Jima (regista)
· 2008 - Gran Torino (anche regista)
· 2010 - Invictus (regista)

The Vegetable Orchestra-L'ORCHESTRA CHE SUONA LE VERDURE

sembrerebbe un'orchestra qualunque, eppure hanno qualcosa di speciale: i loro strumenti sono tutti degli ortaggi. Trombette di peperoni, violini di porro, bonghi di sedano, batterie di zucche, flauti di carote, e molte altre varietà di strumenti musicali, preparati dalla Vienna Vegetable Orchestra con delle verdure. L'orchestra degli ortaggi nasce quando i suoi componenti, ai tempi della scuola, hanno iniziato a suonare gli ortaggi per divertimento, capendo in seguito che poteva diventare un successo. Ogni componente fabbrica il proprio strumento con l'ortaggio che preferisce, intagliandolo e modellandolo a suo piacimento. Dopo 12 anni di esperienza i membri dell'orchestra vegetale hanno avuto modo di studiare tutti gli ortaggi del mondo, capendo quali siano i più adatti alla musica, valutando tante caratteristiche, come la stagionatura e la quantità di acqua

Download:
FLVMP43GP

domenica 4 aprile 2010

Nuova tassa SIAE, e con questo abbiamo toccato il fondo! Leggi le modalità!

A partire dal 23 Marzo 2010, entrerà in vigore un decreto che consentirà alla SIAE, Società Italiana di Autori ed Editori, di spillare ancora più quattrini a chiunque acquisti qualcosa di “tecnologico” in questo Paese. Ebbene si, infatti questa nuova tassa si applicherà quasi sulla totalità degli apparecchi informatici ed elettronici dotati di una memoria, sia essa SSD, sia un hard disk, un DVD, un Blu-ray o un CD.

Anche il settore della telefonia verrà colpito, in quanto oramai quale cellulare non possiede memoria integrata o supporto per microSD esterne? E con essi fotocamere, videocamere, console, videorecorder digitali e tanto altro. Ma vi sembra giusto?

Ma vediamo insieme i “danni” economici che questa tassa causerà ai nostri portafogli:

  • Supporti Audio/Video (DVD Video / CD Audio): la tassa si applicherà anche su DVD Film e CD Audio di artisti. Per quanto riguarda supporti audio analogici, quali audiocassette e simili, la tassa applicata sarà di 0,23 € per ogni ora di registrazione musicale; 0,22 € per ogni ora per quanto riguarda CD/DVD Audio. Per i DVD Video, invece, o i Blue-ray, la tassa sarà di 0,29 € ogni ora di registrazione, così come per i supporti video analogici, come le VHS già registrate.
  • CD-R: per i CD ancora da masterizzare, la tassa sarà di 0,15 € ogni 700 MB di capacità
  • DVD Rewritable: I DVD riscrivibili avranno ovviamente, secondo la logica italiana, una maggior tassazione in quanto possono essere riscritti e utilizzati per il reato di pirateria più volte. 0,41 € ogni 4,1 GB, quindi.
  • Masterizzatori: La batosta ci viene inflitta quando parliamo dei masterizzatori CD/DVD/Blue-ray: la tassa sarà equivalente al 5% del costo dell’apparecchio. Se un masterizzatore Bluray costa quindi 200 €, il prezzo finale sarà di 210 € comprensivo di tassa SIAE.
  • Chiavette e memorie “solide”: Per quanto riguarda il nostro ambito, quello di cellulari e smartphone, la tassa verrà esclusa su supporti inferiori a 32 MB (si, avete capito bene, il nostro paese è indietro anche a fare le leggi) e non colpirà quindi solamente i telefoni di prezzo inferiore ai 30-50 €, quelli in bianco e nero e con le uniche funzioni di telefonia e messaggi (per carità, nulla togliendo!). Per le microSD, Memory Stick e supporti equivalenti la tassa sarà di 5 centesimi a GB fino a 5 GB di capacità, dopodiché altri tre centesimi di euro a GB oltre i 5 GB. Una memoria da 32 GB, quindi, riceverà un sovrapprezzo di € 1,06. Sino al 23 Marzo 2012, l’importo massimo della tassa in questo caso sarà di € 3, mentre dal 23 Marzo 2012 il massimo verrà portato a 5 €, seguendo l’inevitabile crescita della capacità di questi supporti. Per le chiavette USB, invece, la tassa sarà esclusa sino a 256 MB di capacità (forse non si trovano neanche più al mercatino delle pulci), dopodiché 10 centesimi di € a GB fino a 4 GB e 9 centesimi di € a GB sopra i 4 GB. Anche qui, una chiavetta USB da 32 GB, sempre più comuni, avrà un sovrapprezzo di € 2,92. Anche qui sino al 23 Marzo 2012 la massima tassazione non dovrà superare i 7 €, mentre da suddetta data, potrà raggiungere i 9 €, auspicando chiavette della capacità superiore a 64/128 GB.
  • Hard disk: e qui arriva la seconda batosta dopo i supporti ottici. Per gli hard disk esterni, la tassa sarà di 2 centesimi a GB fino a 400 GB (8 € quindi), dopodichè un centesimo a GB eccedente. L’importo massimo sarà di 12 € entro il 23 Marzo 2012, di 20 € dopo questa data. Un hard disk da 1 TB, quindi, è tassato da 12 € fino ad un massimo futuro di 20-25 €. Per gli hard disk interni, quelli presenti in notebook e PC fissi acquistabili, vi sono quote fisse, che vi riportiamo di seguito:

3.22 euro fino a 1 GB
3.86 da 1 a 5 GB
4.51 da 5 a 10 GB
5.15 da 10 a 20 GB
6.44 da 20 a 40 GB
9.66 da 40 a 80 GB
12.88 da 80 a 120 GB
16.10 da 120 a 160 GB
22.54 da 160 a 250 GB
28.98 oltre i 250 GB
32.20 oltre i 400 GB con applicazione dal secondo anno

2.76 euro ogni 200 GB aggiuntivi sopra i 500 conapplicazione dal secondo anno.

  • Lettori MP3: Anche qui quota fissa, dai 64 centesimi dei lettori fino a 128 MB, € 2,21 da 128 a 512 MB, € 3,22 da 512 a 1 GB, € 5,15 da 1 a 5 GB, € 7,73 da 10 a 15 GB, € 9,66 tra 15 e 20, € 12,88 oltre i 20 GB. Sopra i 20 GB, la tassa sarà equivalente a € 2,76 ogni 10 GB aggiuntivi, con applicazione a partire dal secondo anno.

Smartphone e cellulari, di qualsiasi tipo, verranno tassati senza alcuna condizione di € 0,90.

I miei complimenti, sempre meglio! Diffondete questa notizia, in rete si stanno già animando le prime critiche contro questo provvedimento, ovviamente discusso in modo minimo dalle nostre televisioni. Si parla addirittura di class action da parte dei consumatori, vedremo come si evolverà la situazione.

Sinceramente non da fastidio per l’importo della tassazione, comunque ingente nel caso dei dispositivi Mp3, di PC, netbook e supporti ottici, ma per il fatto che tutti vengano considerati ladri e sotto posti ad una tassa, tra l’altro non cambiando nulla nella legislazione relativa al copyright e al diritto d’autore. Voi cosa ne pensate?

Condividete su Facebook, Twitter, fate girare questa pagina per informare quanta più gente possibile di questo nuovo scempio tutto italiano.

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sabato 3 aprile 2010

Colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare

..la verità


Il reale vantaggio della verità è che quando un'opinione è vera la si può soffocare una, due, molte volte, ma nel corso del tempo vi saranno in generale persone che la riscopriranno, finché non riapparirà in circostanze che le permetteranno di sfuggire alla persecuzione fino a quando si sarà sufficientemente consolidata da resistere a tutti i successivi sforzi di sopprimerla.
J.S. Mill

venerdì 12 marzo 2010

saggezza Tibetana


Domandarono al Dalai Lama:
“Qual è la cosa che La sorprende di più dell’umanità?”
Risposta::
” Gli uomini,
perché perdono la salute per guadagnare soldi,
poi spendono i soldi per riavere la salute.
E per pensare con ansia al futuro si scordano del presente,
quindi finiscono per non vivere né il presente né il futuro.
E vivono come se non dovessero mai morire…
e muoiono come se non avessero mai vissuto…”
Saggezza Tibetana

giovedì 11 marzo 2010

....apprendere


L'uomo è l'unico animale che non apprende nulla senza un insegnamento: non sa parlare, né camminare, né mangiare, insomma non sa far nulla allo stato di natura tranne che piangere.

Plinio il vecchio

sabato 6 marzo 2010

...ti adoro

Io ti adoro

Io ti adoro, gia', ti adoro. . .
Respiro leggera mentre le tue immagini
Vagano nella mia mente . . .
Ti vedo disteso, spogliato, quasi totalmente al buio..
I tuoi occhi spiano fuori il rumore della pioggia ...
I tuoi capelli biondi lunghi, morbidi,
Ti fanno quasi da cuscino...
Ti adoro nel tuo silenzio...
In contemplazione, malinconico...
Con il respiro lento e gentile..
Vedo la tua pelle come una tela...
Dipinta dalle tue rinascite e
dalle tue sofferenze...
Sei unopera darte...
Forse troppo bello e troppo forte,
inestimabile...
tanto che non posso più neanche amarti
ma adorarti.
La tua debolezza è la tua forza,
La tua coerenza è il non essere coerente,
I tuoi errori sono la tua rinascita..
Vorrei essere come te ...
Vorrei vivere fino infondo come fai tu
E scrollarmi di dosso ogni volta
Il fango con il quale tentano di affossarmi
Ti adoro perché nel tuo fare non cè ipocrisia,
non mi prometti il futuro
perché sai che nessuno potrà mai veramente prometterlo..
Ti adoro perché mi scegli giorno per giorno
e sai ridere e sai piangere...
e sai parlare e sai sognare...
Sei la mia idea, il mio angelo, il mio orgoglio...
Sei tutto il piacere che ho provato
E quello che ancora dovr provare...
Sei tu tutto quello che ho dentro
E che ancora non riesco ad esternare ....
Cosi ogni volta che ti guardo negli occhi
La mia anima si specchia nella tua...
Il mio cuore si inginocchia a te...
E chiedo scusa a Dio se ti adoro e sei solo un uomo,
che non sarai mai un martire e non sarai mai un eroe,
ma sei il sangue che scorre nelle mie vene,
sei il sorriso del mio mattino
e la lacrima della mia sera.

Ti amo in tutte le lingue del Mondo



Ti amo in tutte le lingue del Mondo
  • Africano: Mena Tanda Wena
  • Alentejano (Lingua parlata nel Portogallo meridionale): Gosto te di porra
  • Arabo Ooheboki (a una donna), Ooheboka (ad un uomo) Ohiboke, Ohiboki, Ana behibek, Ana Behibak, Ahebich, Ib'n hebbak
  • Armeno: Yes kez si'rumem
  • Ashanti (Dialetto parlato in Ghana): Me dor wo
  • Assamese (Lingua parlata nello stato indiano dell'Assam): Moi tomak bhal pau
  • Albanese: te dua
  • Bassa (Lingua parlata in sud Africa): Mengweswe
  • Batak (Sumatra - Indonesia): Holong rohangku di ho
  • Bemba (Lingua parlata in Africa):Ndikufuna
  • Bicol (Dialetto parlato nelle filippine): Namumutan ta ka
  • Braille ..|..||..-.. . ''..,.;
  • Brasiliano: amo você
  • Canadese (Francofoni): Sh'teme
  • Cebuano (Linguaggio parlato nelle Filippine): Gihigugma ko ikaw
  • Chamorro (Antica lingua parlata a Guam e nelle Marianne): Hu guaiya hao
  • Cinese Goa ai li (Amoy), Ngo oi ney (Cantonese), Wo oi ney (Cantonese), Ngai oi gnee (Hakka), Wa ai lu (Hokken), Wo ai ni (Mandarino), Wuo ai nee (Mandarino), Wo ai ni (Putunghua), Ngo ai nong (Wu)
  • Coreano Saranghae, Saranghaeyo, Tangsinul, Dangsinul saranghee yo, Nanun dangsineul joahapnida, Nanun dangsineul mucheog saranghapnida, Tangshini choayo
  • Creolo (Haiti) Mi aime jou
  • Croato: Ja te volim, Ljubim te, Volim te
  • Ceco: miluji te
  • Croato: volim te
  • Danese: Jeg elsker dig
  • Etiope: Afgreki'
  • Filippino: Mahal kita
  • Finlandese: minä rakastan sinua
  • Francese: Je t'aime
  • Farfallino: Tifi Afamofo
  • Finlandese: Rakastan sua, Ma'' tykka a n susta
  • Francese: Je t'aime, Je t'adore, J' t'aime bien, Je vous aime
  • Gallese Rwy, dy garu di, Yr wuf i yn dy faru dj
  • Giavanese: Kulo tresno
  • Greco Antico: Agapo Su
  • Groenladese Asavakit
  • Gronings (Dialetto olandese): Ik hol van die
  • Giapponese: Kimi o ai shiteru
  • Inglese: I love you, I adore you
  • Italiano: Ti Amo
  • Irlandese: Taim i' ngra leat
  • Irlandese-Gaelico: T'a gr'a agam dhuit
  • Islandese: Eg elska thig
  • Latino: te amo
  • Macedone: Te sakam, Te ljubam
  • Malese/Indonesiano Saya cintakan kamu, Saya cinta pada mu, Aku cinta pada mu, Saya cintakan awak, Adu menyayangi mu, Aku jatuch cinta pada mu
  • Malayalam (Stato indiano di Kerala) Ngan ninne snaehikkunnu, Njyaan ninne' preetikyunnu
  • Marocchino: Kanvhik, Kankebek
  • Marshallese (Isole Marshall - Pacifico -) Yokwe yuk
  • Norvegese: Jeg elsker deg
  • Olandese: Ik hou van jou
  • Olandese Ik hou van je, Ik hou van jou, Ik ben verliefd op jou
  • Persiano: Tora dost daram
  • Pulaar (Dialetto parlato in Senegal dalla gente Fulani): Mbe de yid ma
  • Polacco: kocham cie
  • Portoghese: amo-te
  • Rumeno: te iubesc
  • Russo Ya tybyà lyublyu
  • Slovacco: lubim ta
  • Samoano Ou te alofa outou, Ou te alofa ia te oe
  • Scozzese-Gaelico: Tha gradh agam ort
  • Singalese (Lingua parlata in Sri Lanka): Mama oya 'ta' a' darei
  • Sloveno: Ljubim te
  • Spagnolo: Te amo, Te quiero, Te adoro, Me antojis
  • Sudanese: Nan nyanyar do
  • Svedese: Jag a iskar dig
  • Svizzero tedesco: Ch'ha di ga''rn
  • Svedese: Jag aelskar dig
  • Tailandese: Ch'an rak khun
  • Taiwanese: Gua ai li
  • Tedesco: Ich liebe dich, Ich hab dich lieb
  • Tunisino: Ha eh bak
  • Zuni (Lingua parlata da indiani del Nord America): Tom ho'ichemaa
  • Tedesco: Ich liebe dich
  • Turco: Seni seviyorum
  • Ungherese: szeretlek


italiano: Mi sono affezionato a te
inglese: They are become attached you
francese: je me suis acoquinè à toi
olandese: Zij zijn geworden verbonden u
portoghese: São tornados uniram-no
spagnolo: Tengo cariño de ustedes
tedesco: Sie werden anbrachten Sie geworden

italiano: mi sono infatuato di te
inglese: I become infatuated with you
francese: je me suis engouè do toi
olandese: zij zijn infatuato aan me van u
portoghese: são-me infatuato de você
spagnolo: me he encaprichado contigo
tedesco: Ich infatuato Sie

italiano: sono tuo
inglese: I’m yours
francese: je suis à toi
olandese: zij zijn van u
portoghese: são seus
spagnolo: soy tuyo/tuya
tedesco: ich bin deins


italiano: mi sono invaghito di te
inglese: I took a fancy to you
francese: je me suis embeguinè de toi
olandese: zij zijn invaghito aan me van u
portoghese: são-me invaghito de você
spagnolo: son invaghito a mí de usted
tedesco: sie sind invaghito zu mir von Ihnen


italiano mi sento a mio agio con te
inglese You confortme
francese Je me sens à mon confort avec vous
greco G???µa? a?s??t?? st?? ??es? µ?? µe sa?
olandese Ik voel me aan mijn comfort
portoghese Eu sinto-me a meu conforto com você
spagnolo Me siento comodo contigo
tedesco I feel myself to my comfort with you


italiano: sono innamorato di te
inglese: I felt in love with you
francese: je suis èpris de toi
olandese: zij zijn in liefde van u
potoghese: estão no amor de você
spagnolo: Estoy enamorado de ti
tetesco: ich habe mich in dich verliebt.


italiano: mi piaci molto
inglese: I like you
francese: je suis portè sur toi
olandese: u doet op een partij aan me een beroep
portoghese: você apela a muito a mim
spagnolo: me gustas mucho
tedesco: du gefällst mir sehr

italiano: sono in fiamme per te
inglese: they are in flames for you
francese: je me suis embrasè pour toi
olandese: zij zijn in vlammen voor u
portoghese: estão nas flamas para você
spagnolo: Me quemo por ti
tedesco: sie sind in den Flammen für Sie


italiano: sono innamorato cotto / sono pazzo di te
inglese: in love they are cooked
francese: je suis bien mordu
olandese: in liefde zijn zij gekookt
portoghese: no amor são cozinhados
spagnolo: Estoy profundamente enamorado de ti
tedesco: ich bin verrück nach dir


italiano: ardo per te
inglese: inglese I’m burning for you
francese: je me suis enflammè pour toi
olandese: Ik brand voor u
portoghese: Eu queimo-me para você
spagnolo: Me quemo por ti
tedesco: Ich brenne für Sie


italiano: ti adoro
inglese: I adore you
francese: je t'adore
olandese: I adore aan u
portoghese: Eu adore a você
spagnolo: Adoro a usted
tedesco: Ich verehre zu Ihnen


italiano: ho bisogno di te
inglese: I need you
francese: j'ai besoin de toi
olandese: Ik heb behoefte van u
portoghese Eu tenho a necessidade de você
spagnolo: Te necesito
tedesco: ich brauche dich.


italiano: ti ho nel sangue
inglese: I have you into my blood
francese: je t'hai dans la peau
olandese: Ik moet u in het bloed
portoghese: Eu tenho que você no sangue
spagnolo: Te tengo en la sangre
tedesco: Ich muß Sie im Blut


italiano: mi piaci
inglese: I like you
francese: je t'aime bien
olandese: u doet een beroep op op me
portoghese: você apela-me a
spagnolo: me gustas
tedesco: Sie gefallen mir


italiano: sono pazzo di te
inglese: they are crazy of you
francese: je suis fou de toi
olandese: zij zijn gek van u
portoghese: são loucos de você
spagnolo: Estoy loco por ti
tedesco: sie sind von Ihnen verrückt


italiano: sono cotto di te
inglese: I’m stoned by you
francese: jen pince pour toi
olandese: they are cooked of you
portoghese: são cozinhados de você
spagnolo: se cocinan de usted
tedesco: sie werden von Ihnen gekocht


italiano: ti apprezzo ti porto nel mio cuore
inglese I appreciate you, You are in my heart
francese: je te porte dans mon coeur
olandese: Ik waardeer aan u ik draag aan u in mijn hart
portoghese: Eu aprecio-lhe que eu lhe carrego em meu coração
spagnolo: Te aprecio, te llevo en mi corazón
tedesco: Ich schätze zu Ihnen, die ich zu Ihnen in meinem Herzen trage


italiano: mi sono innamorato di te
inglese: I’m in love with you
francese: je suis tombè amoureux de toi
olandese: me zijn zij in liefde van u
portoghese: mim estão no amor de você
spagnolo: Estoy Enamorado de ti
tedesco: ich sind sie in der Liebe von Ihnen


italiano: tengo a te
inglese: I want you badly
francese: je tiens à toi
olandese: Ik houd u
portoghese: Eu prendo-o
spagnolo: Te deseo
tedesco: Ich halte Sie


italiano: ti desidero
inglese: I admire you
francese: je te dèsire
olandese: Ik aan wens u dit
portoghese: Eu desejo-lhe
spagnolo: Te deseo
tedesco: Ich begehre dich


italiano: ti ammiro
inglese: I admire to you
francesco: je t'admire
olandese: Ik bewonder aan u
portoghese: Eu admiro-lhe
spagnolo: Admiro a usted
tedesco: Ich bewundere zu Ihnen

italiano: muoio per te
inglese: I die for you
francese: je meurs pour toi
olandese: Ik sterf voor u
portoghese: Eu morro para você
spagnolo: Muero por usted ó Muero por ti
tedesco: Ich sterbe für Sie


italiano: ho voglia di te
inglese: I want you
francese: j'ai envie de toi
olandese: Ik heb wil van u
portoghese: Eu tenho quero de você
spagnolo: Te deseo
tedesco: Ich habe wünsche von Ihnen


italiano: ho un debole per te
inglese: you are my weakness
francese: j'ai le bèguin pour toi
olandese: Ik heb een zwakke persoon voor u
portoghese: Eu tenho uma pessoa fraca para você
spagnolo: Eres mi debilidad
tedesco: Ich habe eine schwache Person für Sie

italiano: ti voglio bene
inglese: I want to you well
francese: je te gode
olandese: Ik wil goed aan u
poprtoghese: Eu quero-lhe bem
spagnolo: Deseo a usted bien
tedesco: Ich wünsche zu Ihnen gut

italiano: sono appassionato di te
inglese: I arouse passion in you
francese: je me suis passionnè de toi
olandese: zij worden gekregen van u hartstochtelijk
portoghese: são começados passionate de você
spagnolo: Estoy apasionado de ti
tedesco: sie werden leidenschaftlich von Ihnen erhalten

italiano: ti amo teneramente
inglese: I love to you tenderly
francese: je te chèris
olandese: Ik houd van teder aan u
portoghese: Eu amo-lhe macia
spagnolo: te amo tiernamente
tedesco: Ich liebe zu Ihnen zart

martedì 2 marzo 2010

L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del Re


C'era una volta un re che diceva sempre voglio, voglio e non diceva mai per favore. Un giorno mentre passeggiava nel bosco incontro' un'erba che aveva dei fiorellini gialli tanto carini.
Quei fiorellini gialli piacquero moltissimo a re, che penso':
"Quest'erba fa dei fiori molto piu' belli di quelli del mio giardino. Non e' giusto che sia qui nel bosco."
Il re comando' subito al suo seguito:
"Voglio che quell'erba sia portata nel giardino reale e messa sotto la mia finestra, perche' voglio vedere i fiorellini gialli la mattina quando mi sveglio. Voglio che il real giardiniere venga immediatamente qui a prendere l'erba e la trapianti subito nella reggia."
E cosi' fu. Ma le cose non andorano come il re voleva: nel trasporto dal bosco ai giardini reali i fiorellini gialli si staccarono dall'erba ed anche quando l'erba fu trapiantata i fiorellini gialli non crescevano.
Tutte le mattine il re, quando si svegliava, apriva la finestra e guardava se l'erba aveva fatto i fiorellini gialli, ma non si vedevano neppure i boccioli. Il re si metteva a strillare:
" Voglio i fiorellini gialli, che mi piacciono tanto! Voglio i fiorellini gialli, che mi piacciono tanto! Voglio che il giardiniere venga qui immediatamente! Voglio che l'erba sia innaffiata tutti i giorni, anzi due volte al giorno, voglio che gli sia messo il miglior concime, voglio i fiorellini gialli"
Il povero giardiniere faceva di tutto, ma i fiorellini gialli non crescevano.
Il re disperato fece un bando in cui si diceva che chi sarebbe stato capace di far crescere i fiorellini gialli, sarebbe stato nominato principe.
Vennero giardinieri da tutte le parti del mondo. Il re li portava nel giardino e gli diceva:
" Voglio che quell'erba faccia i fiorellini gialli: mi piacciono tanto! Fate di tutto per farli crescere! Se ci riuscite diverrete un principe."
I giardinieri non ottenevano nessun risultato e l'erba stava cominciando a seccarsi. Il re si disperava sempre di piu' ma non sapeva che fare.
Un giorno arrivo' a palazzo uno strano personaggio con un cappello alto alto che disse al re:
"Io sono il mago Babalu' e so come far crescere l'erba che fa il fiorellini gialli."
"Voglio saperlo! Voglio saperlo!" grido' subito il re.
Il mago sorrise:
"Non so se vostra maesta' ne sara' capace. Bisogna chiedere all'erba di crescere sempre per favore e non bisogna mai dire 'voglio' in sua presenza, ne' all'erba, ne' a nessun altro. Non appena l'erba sente 'voglio', smette di crescere, anche se sta nei giardini del re."
Il re dapprima si arrabbio' moltissimo; penso':
"A sentire questo insolente non dovrei dire 'voglio'. Io che sono il re! Che sono diventato re a fare, se non posso nemmeno dire 'voglio' in presenza di un erba. E poi l'erba sta proprio sotto le mie finestre: non potrei mai piu' dire 'voglio' a nessuno. No, non ne sarei capace!".
Il re stava quasi per comandare: "Guardie, voglio che prendete il mago Babalu' e gli tagliate la testa! Voglio che impari che non si parla cosi' ad un re.", quando si rese conto che, se faceva cosi', non avrebbe mai piu' visto quei bei fiorellini gialli: gli venne quasi da piangere. Cerco' di calmarsi e disse:
"Mago Babalu', ti ringrazio moltissimo dei tuoi consigli, mi sei stato davvero utilissimo. Se quello che hai detto e' vero, voglio, anzi desidero che tu sia nominato principe; ma sta attento: se mi hai mentito ti taglio subito la testa!".
Finite le udienze il re usci' di corsa ed ando' subito nel giardino dall'erba e le disse:
"Erba, erbuccia mia, vuoi fare per favore quei fiorellini gialli che a me piacciono tanto? Ti innaffiero' quando vuoi e ti portero' i migliori concimi."
Il re ebbe l'impressione che l'erba annuisse.
La mattina dopo, quando il re si affaccio' alla finestra, vide che l'erba aveva fatto dei bellissimi fiorellini gialli. Il re fu contentissimo: nomino' principe il mago Babalu' e gli fece sposare una sua figlia. Si fece una grande festa, che duro' tre giorni: da tutte le parti del regno vennero principi e principesse, baroni e baronesse, dame e cavalieri. Da quel giorno in poi il re non disse mai piu' voglio e fu sempre gentile con tutti.

martedì 23 febbraio 2010

Buondì....

Per il momento, riguardo alla morale, so solo che è morale ciò che mi fa sentir bene e immorale ciò che mi fa sentir male dopo che l'ho fatto

Ernest Hemingway

domenica 21 febbraio 2010

Buona domenica a tutti


"Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve."
W. Faulkner

sabato 20 febbraio 2010

scegliere..non è sempre facile....

Fra due spiegazioni scegli la più chiara. Fra due forme la più elementare. Fra due parole la più breve

Eugenio d'Ors

Segreti.........


Se riveli al vento i tuoi segreti, non devi poi rimproverare al vento di rivelarli agli alberi

K.Gibran

mercoledì 17 febbraio 2010

Perché ti meravigli tanto....


Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato? Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con quell'individuo dal quale volevi fuggire. Socrate

lunedì 15 febbraio 2010

...buonasera


..Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti. (Seneca)

domenica 14 febbraio 2010

Inno alla donna


Inno alla donna

A te m’inchino,
dolce ed amabile creatura;
a te che del creato
rappresenti la forza prima
e il motore propulsore della vita!

Non fosti tu,
agli albori dell’umanità,
ad avere origine dall’uomo,
ma fu lui a derivare da te;
ecco perché nei millenni
ha egli sempre avvertito
l’esigenza di ritornare
da dove era provenuto
per compenetrarsi con te
e deliziarsi del tuo corpo;
ma anche per dar vita gioiosa,
nel tuo grembo fecondo,
a nuovi umani germogli.

Da te quindi nacque,
come pure prolificò numerosa,
l’antropica specie;
da te originarono i principi
che l’attivarono e l’avviarono
verso i suoi ignoti destini,
i quali nei lunghi secoli
non hanno mai smesso di stupirci
e si sono sempre dimostrati
tanto inimmaginabili
quanto elettrizzanti ed arcani.

A te, enigmatico essere,
i sovrani affidarono le sorti
dei loro prosperi regni;
ma parimenti essi fecero,
quando l’avverso destino
traballanti li rese.

Alla stessa stregua,
fosti tu sempre trattata
anche da eroi e condottieri
che a te consacrarono orgogliosi
i primi le loro gesta
e le loro vittorie i secondi,
dopo che nel tuo nome
con temerità incredibile
le ebbero compiute gli uni
e conseguite gli altri
tra grandissime ovazioni.

Ma le indubbie tue doti
che davvero ti fecero onore,
donna mirabile e seducente,
furono la grazia e la leggiadria;
una volta ad esse paragonate,
si videro sminuire il loro prestigio
perfino le bellezze più rinomate
dell’incomparabile universo.

Anzi, fin dal loro primo esistere,
tali tue doti lusinghevoli
si diedero ad ispirare cantori e poeti;
perciò essi vollero giustamente
decantarle con inni e carmi di pregio,
che sarebbero dovuti poi restare
gloriosi ed imperituri nel tempo!

Luigi Orabona

mercoledì 10 febbraio 2010

...buonasera

Non bisticcio mai con i fatti. Il mio unico bisticcio è con le parole. Ecco perché odio il realismo volgare in letteratura. Chi volesse chiamare 'vanga' una vanga dovrebbe essere obbligato ad adoperarne una. E l'unica cosa che gli si addice.

Oscar Wilde

martedì 2 febbraio 2010

la vita è come un arcobaleno..senza colori non esiste...

The white tree by ~Anrold


Diceva un foglio bianco come la neve:
"Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro". Una boccetta di inchiostro sentì ciò che il foglio diceva, e rise nel suo cuore scuro, ma non osò mai avvicinarsi. Sentirono le matite multicolori, ma anch'esse non gli si accostarono mai. E il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre - puro e casto - ma vuoto.

Kahlil Gibran






domenica 31 gennaio 2010

Il più grande e penetrante documento ecologico mai concepito dall’uomo

NOTA INTRODUTTIVA: Uno dei più grandi fra tutti i capi indiani, SEATH, meglio conosciuto come Capo Seattle, pronunciò il suo più importante discorso all’Assemblea Tribale del 1854, in preparazione dei trattati fra il governo federale e le tribù indiane dell’Oregon e di Washington, in cui le autorità federali promettevano una riserva, rendite e servizi in cambio di cessioni di terra.
Capo Seattle parlò nel suo elegante dialetto nativo Duwamish e il dott. Smith, che prese nota del suo discorso e lo tradusse, insistette poi nel dire come: “la lingua inglese, pur con tutta la sua ricchezza di vocaboli, si fosse rivelata assolutamente inadeguata a rendere, in traduzione, la bellezza dell’immaginazione e del pensiero originale espresso da Seattle”.
Nel 1976 l’ organizzazione ecologica mondiale UNEP definì il discorso di Seattle come:
“Il più grande e penetrante documento ecologico mai concepito dall’uomo”.
E’ questa la dichiarazione del Capo Indiano Seath della tribù Suwamish , più noto con il nome di Capo Seattle,
“ Il Grande Capo a Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra
Come si può comprare o vendere il cielo o il calore della terra?
Per noi è un'idea che ci stupisce. Se non ci appartengono né la freschezza dell’aria né lo scintillio dell'acqua sotto il sole, come potreste comprarcelo?
Ogni piccola parte di questa terra è sacra per il mio popolo. Ogni ago di pino, la riva sabbiosa, la bruma dei boschi, ogni insetto che nasce, il suo ronzio... è sacro nella memoria del mio popolo. La linfa che percorre gli alberi porta il ricordo del pellerossa.
I morti dell'uomo bianco si dimenticano della loro terra natale quando vanno a passeggiare tra le stelle. I nostri morti, invece, non dimenticano mai questa bella terra, perché essa è madre del pellerossa. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli. Le cime rocciose, l'odore delle praterie, il calore del corpo del puledro e l'uomo: tutti apparteniamo alla stessa famiglia.
Quando il Gran Capo di Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra, è molto quello che ci chiede. Il Gran Capo dice che riserverà per noi un posto, dove poter vivere comodamente. Lui sarà nostro padre e noi saremo suoi figli. Per questo, stiamo considerando la sua offerta di comperare la nostra terra. Ma non sarà facile perché la terra per noi è sacra.
L'acqua scintillante che corre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua: è il sangue dei nostri avi. Se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovreste ricordare che essa è sacra, e dovreste insegnarlo ai vostri figli, dovreste insegnare loro, che ogni immagine che si rispecchia nell'acqua dei fiumi o dei laghi parla di avvenimenti e ricordi della vita del nostro popolo. Se vi vendiamo la terra, voi dovreste insegnare ai vostri figli che i fiumi e i laghi sono nostri fratelli e che meritano l'attenzione che merita un fratello.
Sappiamo che il bianco non capisce il nostro modo di essere. Per lui un pezzo di terra è uguale ad un altro. Lui è come un estraneo che arriva nella notte, strappa alla terra quello che gli è necessario e se ne va . Non guarda alla terra come ad una sorella ma come ad un nemico. E quando l'ha conquistata l'abbandona e parte per altri destini. Lascia indietro le tombe dei suoi padri e non se ne cura. Viola la terra dei suoi figli e non se ne cura. Tratta la sua madre terra e suo fratello, il cielo, come cose che si possono comprare, saccheggiare, vendere, come pecore o lucenti monili. Il suo appetito divorerà la terra e temo, che dietro, resterà solo il deserto.
Non so. Le nostre usanze sono diverse dalle vostre. L'immagine delle vostre città ferisce l'occhio del pellerossa, ma probabilmente perché il pellerossa è selvaggio e non capisce.
Non esiste tranquillità nelle città dei bianchi. Non c'è un posto dove si possa ascoltare il rumore delle foglie o il sussurro delle ali di un insetto. Ma forse dico questo perché sono un selvaggio e non capisco. Il rumore delle città disturba l'udito. Come sarebbe la vita dell'uomo se non potesse ascoltare il grido solitario del coyote o l'animata conversazione notturna dei rospi nello stagno? Io sono pellerossa e non capisco.
L’indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza lo stagno e preferisce l’odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria è preziosa per il pellerossa, perché tutte le cose condividono lo stesso respiro. Le bestie, l'albero, l'uomo tutti respirano la stessa aria. L'uomo bianco sembra non far caso all'aria che respira come un essere agonizzante da molto tempo, è insensibile al cattivo odore che emana.Ma se noi vi vendiamo la terra, voi dovreste ricordarvi che l'aria è sacra. L'aria che ha raccolto il primo respiro del nostro antenato e ne ha raccolto anche l'ultimo. Voi dovreste mantenerla intatta e sacra perché si possa assaporare il vento purificato dal profumo dei fiori.
Se decidiamo di vendere la terra, lo faremo ad una condizione, l'uomo bianco dovrà trattare gli animali e queste terre come suoi fratelli e sue sorelle
Io sono un selvaggio e non capisco altre forme di pensiero. Ho visto migliaia di bufali imputridire nella prateria, abbandonati dai bianchi dopo averli colpiti con il fucile da un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non capisco come il cavallo di ferro, sia più importante del bufalo che noi sacrifichiamo soltanto quando ne abbiamo bisogno per sopravvivere.
Cos'è l'uomo senza animali? Se tutti sparissero l'uomo avrebbe una gran solitudine di spirito. Perché tutto quello che accade agli animali, in seguito si ripercuote sull'uomo.
Tutti noi esseri viventi siamo mutuamente dipendenti uno dall'altro.
Noi sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra. Noi sappiamo che tutte le cose appartengono ad una unica famiglia. Tutto è unito. Non è l’uomo che ha ordito le trame del tessuto della vita egli è solo uno dei suoi fili. Quello che l'uomo fa a questo tessuto lo fa a se stesso.
Noi sappiamo una cosa che l'uomo bianco non sa, ma un giorno scoprirà, il vostro Dio e il nostro Dio sono lo stesso Dio.
Voi pensate che Lui sia una vostra proprietà, come per la terra, ma non è così. E non sarà così. Lui è Dio di tutti gli esseri e la sua compassione è la stessa verso il popolo pellerossa e verso l'uomo bianco.
Per Lui la terra è preziosa e recar danno alla terra è disprezzare il Creatore.
Questo destino per noi è un mistero.
Ma noi siamo selvaggi e non capiamo quando vediamo tutti i bufali sacrificati, i cavalli selvaggi domati, gli angoli dei boschi impregnati dall'odore di molti uomini, le cime delle montagne macchiate di filo spinato.
Dov'è il bosco? E' sparito! Dov'è l'aquila? Sparita!
E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza. “

Buona Domenica... Mondo



Viaggiare è come sognare,
la differenza è che non tutti, al risveglio,
ricordano qualcosa,
mentre ognuno
conserva calda la memoria
della meta da cui è tornato.

Edgar Allan Poe